Pianoscarano
Se Pianoscarano fosse una donna sarebbe indubbiamente bella, mora con gli occhi neri profondi che raccontano una vita intensa, da madre moglie e lavoratrice. Cresciuta lì tra Piazza Fontan del Piano, i lavatoi e la Chiesa di Sant’Andrea. Fuori da lì sarebbe fuori posto e i suoi occhi neri perderebbero quel fascino unico. Questo perché Pianoscarano è un paesino nella città, ma fuori e lontano dalle vicende della storia di Viterbo; questo giudizio ha fatto sì che se ne trattasse spesso con superficialità ritenendolo un luogo a parte, la cui marginalità era dimostrata anche dalle sue caratteristiche architettoniche.
Nulla di più sbagliato.
Andrea Scriattoli, storico locale innamorato della sua Viterbo, scrisse: “Pianoscarano è quel luogo dove è come tutto deve essere sempre stato”, sottolineando proprio questa particolarità del quartiere, uno dei più antichi della città. Un luogo popolato e abitato da artigiani e operai e che ancora oggi mantiene questo suo carattere popolare e quell’identità unica che lo contraddistingue.
Le prime notizie di quello che era chiamato “Vicus Squarranus”, si hanno nel IX secolo. La sua posizione defilata su un poggio isolato, lo pone in antagonismo al più centrale castello S. Lorenzo. All’inizio dell’anno 1000 la città è un insieme di borghi: S. Maria Nuova, Sonza, San Pietro dell’Olmo, Borgo Lungo e Squarano, con molte chiese dentro e fuori situate negli incroci dei percorsi che dalla città si dirigono verso gli altri luoghi del territorio.
Pianoscarano, situato su un poggio delimitato e protetto da due profondi fossi era considerato tra i luoghi più sicuri; uno di questi, il Paradosso, lo separava dal resto della città . Ad oggi il fosso del Paradosso non esiste più e al suo posto l’omonimo ponte unisce il quartiere di San Pellegrino con quello di Pianoscarano. L’abbondanza di acqua rendeva i terreni fertili e consentiva un’ottima attività agricola. Con gli anni il borgo si stacca da San Lorenzo fino a diventare autonomo e in grado anche di mettersi in antagonismo con il ben più antico Castello che dà origine, secondo lo storico Cesare Pinzi, a Viterbo.
Il quartiere di Pianoscarano ha sempre avuto due Chiese: Sant’Andrea e San Nicola, la cui datazione è incerta. San Nicola, sicuramente è stata costruita prima del 1100; Sant’Andrea, per la sua posizione centrale, è di certo stata il cuore pulsante da cui poi è partita la costruzione di tutto il quartiere.
Abitato ancora quasi esclusivamente da viterbesi, Pianoscarano è un quartiere autentico, pieno di storia, di contaminazioni, tradizioni, davvero tutto da scoprire.
L’itinerario e l’esperienza
Più di una semplice visita, ma tra piazze, vicoli, chiese, lavatoi e fontane, vivrai un’esperienza unica nelle 3 ore che staremo insieme. Potrai vivere i luoghi, i sapori, gli odori e toccare con mano la vera vita di quella bella donna nata e cresciuta a Pianoscarano. Non solo, ma ad ogni angolo ti racconteremo storie aneddoti e curiosità di uno dei tesori più preziosi di Viterbo, qui dove il tempo sembra essersi fermato e tutto parla ancora dritto al cuore con schiettezza e verità: l’ultimo baluardo della viterbesità più autentica.
- Appuntamento: 13 Febbraio ore 10:00 a Fontan Del Piano
- Km percorsi: 3
- Livello di Difficoltà: facile
- Durata: 3h
- Esperienza: Storico, Culturale, Enogastronomica