Ciao carissimi Tuscialovers!
Oggi vi parliamo della festa più tusciosa che ci sia nell’universo: Santa Rosa.
Rosa nostra è un’icona, una leggenda che cammina a testa alta e fiera nel mondo. Accompagnata da una festa vera e propria composta di canti, brindisi, cortei in maschera, che rievocano epoche passate, e dal trasporto della Macchina di Santa Rosa che rappresenta un’autentica rarità, si svolge il 3 settembre di ogni anno. Dunque, se vi volete emozionare nel vero senso della parola dovete raggiungerci a Viterbo nelle due settimane di fuoco che precedono la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Un omaggio continuo a Rosa che incarna la forza dei viterbesi, la loro passione e la loro tenacia.
Doti che ritroverete nei facchini, i nostri eroi tusciosi, che trasportano la macchina, che a Viterbo è ‘gni cosa come piace dire a noi. Una torre alta circa trenta metri, un’opera d’arte mobile, che cammina nella notte del 3 settembre per le vie del centro poggiandosi sulle spalle di oltre cento uomini coraggiosi, i facchini di Santa Rosa, come accennavamo prima.
Informazione tusciosa: la macchina di Santa Rosa è patrimonio immateriale dell’Unesco.
E ora, ecco a voi delle pillole di storia tusciosa. Il primo trasporto avvenne il 4 settembre del 1258, anno in cui ci fu la traslazione del corpo di Rosa nostra dalla modesta sepoltura della fossa comune di S.Maria del Poggio al Monastero delle Clarisse. Tutto per volontà di Papa Alessandro IV. E ci mancherebbe altro, diciamo noi. Sì, perché Rosa è stata una ragazza, esile, piccola ma con una forza e una tempra da fare invidia ai grandi del mondo. Nata con malformazioni fisiche che la porteranno alla prematura dipartita, a 18 anni pensate un pò, Rosa gira per le vie della città professando la parola del Signore al fianco degli ultimi, dei malati e dei poveri.
Rosa era una forza della natura, un uragano che fermare non si poteva. Sei una di noi Rosa!
Esattamente per questo a Viterbo è l’eroina di casa. La sua straripante personalità la vedrete nei giorni di festa che sfociano nel 3 settembre, giorno di euforia vera, dove Viterbo diventa cosmopolita a tutti gli effetti, con migliaia di visitatori da tutto il mondo che arrivano per vivere la festa dell’anno. Mangiate, abbracciatevi, cantate, brindate e tenetevi forte perché la Tuscia vi trafiggerà il cuore e non vi lascerà più. Perché? Perché una volta vissuta la festa di Santa Rosa vi rimarrà impossibile non tornare e non raccontare quanto di tuscioso e bello avete visto.
Vi aspettiamo in prima fila, con un panino con la porchetta e una birra al top, per alzare le braccia al cielo e omaggiare la Santa più fica che ci sia al mondo.