TusciaFood Diary, Episodio 3. Ospiti di Luca Di Piero, a Nepi sulle Hills, ci siamo innamorati del Natale e dei dolci 100% Made in Tuscia e al gusto di Tuscia.
Il Natale tuscioso si avvicina prepotentemente, cari Tuscialovers. Le temperature calano ogni giorno di qualche grado. La testa viene presa di mira da pensieri tusciosamente natalizi. Veloce veloce: cioccolata calda, copertina, abbracci, baci e….dolci, tanti dolci, lettori del nostro cuore!
Ed è proprio mentre cerchiamo di resistere a questo sentimento di bontà che ci pervade che arriva la sveglia. Drin, drin. È Ale, Tuscialovers. Il cellulare non può squillare più di due volte.
Conversazione.
Noi: ”Ale ci sentiamo l’aria natalizia addosso, siamo nel panico.”
Ale: ”Un mindset, un nome. Luca Di Piero. Questo venerdì degustazione nel suo salotto privato, nel bel mezzo della sua meravigliosa azienda. Vi può bastare?”
Ci risiamo, Ale ha fatto breccia nei nostri cuori e nelle nostre pance! Repetita Iuvant per i più distratti. Luca Di Piero. Sì, è il real Luca, il proprietario, l’ideatore della crema di nocciola più gustosa del globo. E non solo.
Affare fatto. Il terzo episodio della saga del TusciaFood Diary avrà un concept ricorrente: dolci Made in Tuscia, precisamente sulle Hills (Hollywood è ora che te ne faccia una ragione. Noi siamo le Hills!).
Saliamo in macchina che l’adrenalina già è in corpo, percorriamo la strada che ci porta da Luca. Nocciole, castagne, ulivi, paesaggi sconfinati e atterriamo con gli occhi a cuoricino vicino a Nepi, nell’Azienda Luca Di Piero. Lo so che state pensando Tuscialovers! Ma Nepi è il paese dove nasce l’acqua di Nepi? Esatto! Quante volte ve lo dobbiamo ripetere che la Tuscia è la terra delle meraviglie? Come here and try it.
Riprendiamo il timone del racconto. Abbiamo fame, carissimi lettori!
Varchiamo la soglia della living room più sexy delle Hills e Luca ci accoglie a braccia aperte. Il mood è fantastico. Intimo, delicato, agro-chic, profumato con quei sapori di casa che sanno riportarti indietro nel tempo e quegli odori che provengono dal laboratorio di Luca che ti stordiscono tanto sono coinvolgenti. Con Ale ci guardiamo e capiamo di vivere un sogno ad occhi aperti. Luca è un tornado di Tuscia e grinta. Ci presenta agli altri ospiti. Chiacchiere, saluti, battute tusciose e si inizia con la degustazione. Alt! Siamo venuti preparatissimi: pranzo super light e la pancia libera per un venerdì sera che manco a Las Vegas, Tuscialovers!
Allenati e gasati cominciamo a prendere confidenza con l’arte di Luca. Tenetevi forte, Tuscialovers, perché sta arrivando una raffica di dolcezze che il vostro colesterolo vi chiederà pietà.
- Torrone bianco. Avete presente quelle schicchere di energia che solo la Tuscia vi sa dare? Ecco, di questo stiamo discorrendo. Tre, quattro, cinque pezzi e fino all’infinito bisognerebbe continuare con questa meraviglia. Soffice, con le nocciole ultra selezionate (Tonda Gentile Romana Dop, quella nostra Tuscialovers) ed equilibrate al punto giusto. Voto non pervenuto, parlano le espressioni di godimento che sono scolpite nelle nostre facce.
- Pandoro con gianduia on the top. Ah, cari amici…si può essere innamorati di un dolce così tanto solo quando si morde per “the very first time” il pandoro di Luca. Morbido, accattivante, esplosivo e pure instagrammabile. Davvero volete il voto? 10 e lode!
- The King “Il Gianduiotto”. Elemento inconfondibile è di nuovo la nocciola. Tuscialovers, in Tuscia la chiamiamo nocchia, non giochiamo. Ma, mettendo da parte le disquisizioni su termini vari, concentriamoci sulle emozioni. Dobbiamo obbligatoriamente citare Ligabue e la sua nota canzone “Ho perso le parole”. Il gianduiotto è amore incontrastato. È il regalo di Natale che dovresti regalare a una cena tra amici, in famiglia o con la donna della tua vita. Ti rapisce e il mondo cambia perché scopri che le vie del gusto sono infinite. Tusciosissimo.
- Crema di nocciole. Lo ammettiamo, siamo in difficoltà. Qui in redazione siamo tutti svenuti al ricordo della crema di Luca. Tre gusti: la fondente, la classica e la nocciola. Tre universi paralleli che neanche il sottosopra di Stranger Things può eguagliare. Tre mine gustative che non hanno nulla a che fare con olio di palma, coloranti e via dicendo. La terra, la Tuscia vive in queste creme. A Natale il dolce è servito, Tuscialovers.
- Olio di nocciola. Con you hear the sound of love, Tuscialovers!? Olio di nocciola, perché in Tuscia stiamo avanti, siamo l’avanguardia del food con gli occhi puntati verso il futuro. Attimo da chef: l’olio di nocciola è una chicca, con un sapore a cui bisogna abituarsi piano piano, senza forzare la mano. Una volta dosato con le attenzioni del caso concreto sarete pronti a lasciarvi conquistare dal suo physique du rôle.
Persi tra il salotto e il laboratorio, in piena trance agonistica da cibo e Tuscia scorgiamo con la coda dell’occhio Ale che sta brindando con Luca.
Eh già, Tuscialovers! Luca produce anche le bollicine.
Tusciosissime, sono la sorpresa finale di un venerdì sera da leoni. Rewind immediato. Ale sta sbocciando! Ne sa una più del diavolo il guru del food di casa nostra. Lo raggiungiamo in un millesimo di secondo e con Luca si brinda al Natale e a questa fotonica giornata insieme.
Con le lacrime agli occhi ci congediamo, ci ributtiamo nella notte dei Monti Cimini e, incontrovertibilmente, guidiamo fino a casa accompagnati dai grandi classici di Natale, perché il periodo più tuscioso dell’anno è finalmente arrivato. E con Luca Di Piero quest’anno sarà tutto più dolce.
Alla prossima puntata, cari Tuscialovers.