Un maggio e un giugno che ci hanno messo a dura prova, carissimi lettori tusciosi. Il meteo non giocava a favore dell’umore che era implicitamente proiettato al sole e al mare. La pioggia non dava tregua a noi sognatori e amanti della Tuscia. Un senso di inquietudine ci invadeva l’animo. Tra scroll vari di posti pieni di sole e mare cristallino, il sogno prendeva sempre più piede nella nostra testa che, prendendo consapevolezza della dura realtà, si stava, tuttavia, rassegnando. Poi, di colpo, la svolta. Una schicchera in pieno stile rock anni ‘70, Tuscialovers!
Racconto breve.
Era lunedì. Per darci la carica il nostro Spotify aveva in mood repeat “Semi-Charmed Life” dei fotonici “Third Eye Blind”. Tramezzino e succo di frutta con un caffè bollente, causa temperature autunnali, di sottofondo. Squilla il citofono.
Noi: ”E ora chi è? Non abbiamo appuntamenti per la mattinata.”
Panico, confusione, indecisione. Andiamo a rispondere.
Noi: ”Chi è?”
Voce terza: ”Ragazzi! Sono Ale. Scendete subito. Colazione e news per noi.”
Tre secondi per mandare giù l’ultimo pezzetto di tramezzino. Attacchiamo e scendiamo. Secondo caffè e Ale tira la mina.
Ale: ”Metà giugno si parte per le Hills. Azienda vinicola “Caprigliano” a Corchiano.”
A questo punto non facciamo più colazione ma aperitivo per festeggiare perché non c’è niente di meglio che il vino Made in Tuscia, Tuscialovers!
Arriva il grande giorno e il sole ormai è atterrato in Tuscia. L’entusiasmo è palpabile. Percorriamo le strade delle Hills e il cuore comincia a battere forte. Sentiamo piano piano salire il profumo della vigna. Ci inoltriamo nel cuore nascosto dei Monti Cimini e arriviamo a destinazione.
Triplo wow, gentili lettori!
Solchiamo la soglia dell’azienda “Caprigliano” e ad aspettarci c’è Federica. Imprenditrice agricola giovane, smart e sorridente ci invita subito a metterci a nostro agio. Il vento favorisce lo sprigionamento degli aromi delle vigne. Tredici ettari di vigna, state capendo?! Una roba da sturbo, Tuscialovers! Invasi da una carica tusciosa siamo già elettrizzati per l’avventura che stiamo per vivere. Va bene, ci ricomponiamo e seguiamo Federica che come un razzo ci porta subito in mezzo alle bellissime vigne. O mio Dio! Verde, cielo limpido, sorrisi e la Tuscia che sale piano piano. Nel mentre riusciamo a vedere anche l’angolo piscina con un salice che rende tutto più romantico. La Borgogna francese perde 10-0. Ma ne parleremo più avanti dell’eleganza di questo quadro a cielo aperto, ve lo promettiamo.
Con Ale cominciamo il tour e Federica ci scorta fin dentro le viscere della sua azienda. È spigliata Federica. Ha la Tuscia che la guida nel suo lavoro. E si sente tutta.
La storia dell’azienda è affascinante. Nasce da lontano. Lei, Federica, fa parte della quarta generazione di vignaioli della famiglia. Tutto comincia in Provincia di Roma. Dopo, la scelta tusciosa. Portare il nostro know how in Tuscia, sulle Hills. Così, nei mitici e agitati anni ‘60, la famiglia viene sui Monti Cimini e il sogno comincia. Tra le nocciole e le castagne l’esempio di Federica è un concentrato di coraggio e avanguardia. Da questa fusione origina il vino di “Caprigliano”. Ogni bottiglia descrive un racconto perché per creare un buon vino bisogna studiare tutti i particolari e i passaggi della filiera. E bisogna assaporarne la cultura. Federica si muove con l’abilità di chi conosce a menadito la sua realtà, ci spiega come viene prodotto il loro vino dalla forza inesauribile. Noi ascoltiamo presi e attenti come mai, perché c’è da imparare, Tuscialovers del nostro cuore!
Va bene, interrompiamo i preliminari e passiamo al dunque. Vi stiamo sentendo. Avete quei brividi da vino che vanno assecondati.
Passiamo al vino!
Sette tipologie di uva che vi entreranno nel corpo e non vi lasceranno più. Sangiovese, malvasia puntinata (autoctona), trebbiano, chardonnay, merlot, cabernet sauvignon, sauvignon blanc. Questo elenco è da KO pugilistico alla prima ripresa. Non vi rialzerete, Tuscialovers. Potete giurarci.
In balia dell’essenza delle vigne Federica ci invita a seguirla nella bottaia dove si nascondono i misteri della cantina “Caprigliano”. Una bottaia tusciosissima. Tutta completamente in tufo, come la tradizione di casa vuole. Fresca, luci soffuse, odore di vino, botti e bottiglie e quella sensazione di immortalità che solo il vino concede.
Torniamo alla luce e ormai siamo i primi clienti di questa azienda. Inevitabile. Lo diventerete anche voi una volta venuti a visitare e a degustare questo nettare divino. Calma. Potete diventarlo anche prima. Basta andare sul loro sito www.caprigliano.com. Spaccate il sito, Tuscialovers!
Ma il tour non finisce qui, amici della Tuscia.
Vi ricordate quell’angolo piscina, che neanche a Los Angeles trovate, di cui vi accennavamo prima? Sì, esatto! Federica ci dice che ha preparato una degustazione del loro vino sotto il salice. E allora diciamolo…Tuscia in on fire!
Sorridenti e gasati ci dirigiamo in loco. Nocciole, arachidi e formaggi tusciosi ci accolgono. Il vino è ghiacciato. Piccola parentesi: sì, ci volevamo buttare in piscina, siamo onesti, ma il bon ton ci ha trattenuto.
Federica stappa la bottiglia. È lui l’interprete del giorno. Vino bianco che risponde al nome di “Aìs”. Un sauvignon blanc.
Descrizione delle qualità organolettiche da leccarsi i baffi per voi.
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Uve Sauvignon Blanc in purezza, allevate a cordone speronato su terreni tufacei, sottoposte a criomacerazione (circa 5°C per 24 ore) cui segue una soffice pigiatura e una fermentazione a temperatura controllata.
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Affina in botti di acciaio e successivamente in bottiglia.
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Di colore giallo paglierino con riflessi dorati, al naso offre un bouquet aromatico e pungente, con sentori caratteristici ma insoliti del vitigno e profumi verdi come oliva, peperone, finocchio e timo. In bocca è ampio e avvolgente, caratterizzato da una nota fresca, buona mineralità e profondità aromatica.
Sensazioni alla mente: vi sembrerà di percorrere la storia etrusca nel tempo. Un gusto e una freschezza che scorrono prima lentamente per poi esplodere. Bere questo vino è emozionante e adrenalinico come un gran premio di formula1. Tuscialove pieno.
E che esiste solo il bianco?! Riusciamo a intravedere il vostro disappunto perfino da qui, amici tusciosi! Ed ecco a voi la bomba. Caprigliano non fa solo vino bianco ma anche un rosso super passionale. Il suo nome è “Solatìo”. Ancora una volta per voi descrizione delle qualità organelettiche da leccarsi i baffi.
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Da uve Sangiovese in purezza, allevate a cordone speronato su terreni tufacei, accuratamente selezionate e pigiate, quindi fatte fermentare a temperatura controllata. Matura in acciaio e affina in bottiglia. Color rosso rubino, di buona trasparenza, presenta riflessi granati. Al naso si apre con note di frutti a bacca rossa e nera, amarena, mirtillo e note floreali. L’ affinamento gli conferisce aromi speziati oltre a note balsamiche
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Temperatura di servizio consigliata: 16/18 °C
Sensazioni alla mente: gli aromi e le note balsamiche sono un sogno, se poi ci aggiungete il sapore dei mirtilli, dell’amarena e della bacca rossa e nera allora la Tuscia si materializza e la sentirete come quando baciate la persona amata. Questo non è un vino rosso ma l’accademia tusciosa che diventa vita reale. Che bella realtà targata “Caprigliano”!
Il tour si conclude, noi siamo al settimo cielo e l’euforia del vino bevuto continua a pulsare. Un ultimo saluto a questo paradiso in terra con la promessa di tornare presto. È una vera promessa, Tuscialovers perché Federica organizza cene in vigna sotto le stelle tusciose! Lo sapete che abbiamo in mente suvvia…
Saliamo in macchina e continuando a elargire baci e saluti ce ne torniamo a casa coperti di Tuscia.
Al prossimo episodio, Tuscialovers!
